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Al di là di qualsiasi valutazione di convenienza economica, riteniamo sia prioritario per ciascuno di noi contribuire ad una produzione energetica moderna e sostenibile, eliminando sprechi, inquinamento e degrado del territorio in vista di un mondo sempre più pulito e piacevole, per la nostra e le generazioni future.
Si tratta di un accordo internazionale in materia ambientale sui cambiamenti climatici, ratificato dall'Italia con la legge n. 120 del 1 giugno 2002.
Il trattato, che rappresenta il primo strumento di attuazione della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, prevede il vincolo per i Paesi industrializzati di ridurre le emissioni dei gas serra. Il 1° gennaio 2008 è iniziato il periodo di adempimento del Protocollo di Kyoto.
Anche se il Protocollo di Kyoto non prevede sanzioni economiche dirette, il mancato raggiungimento degli obiettivi risulta particolarmente oneroso in termini di credibilità internazionale, appesantimento degli obblighi nel secondo periodo di impegno e il rischio di non partecipare all'Emissions Trading.
Oggi l'Italia si potrebbe trovare costretta a sborsare una cifra vicina ai due miliardi di euro di denaro pubblico per rientrare nei parametri di Kyoto. Eventualità che il ministero dell'Ambiente non può smentire, precisando però che “solo alla fine del periodo 2008-2012 si avrà un quadro della situazione certo e definito”.
In altre parole: nel corso degli ultimi due anni le grandi imprese italiane sono state esentate dai limiti imposti dal Protocollo di Kyoto. Grazie a tali permessi il nostro Paese sarà costretto a pagare circa due miliardi di euro per l'acquisto di crediti esteri di anidride carbonica, se vorrà ottemperare agli obblighi sottoscritti con il Protocollo di Kyoto. È quanto emerge dal nuovo report della organizzazione non governativa londinese Sandbag. Un miliardo e 700 milioni di euro: è questa la cifra che, entro il 2012, l'Italia è destinata a sborsare per l'acquisto di crediti generati all'estero. Non solo. A questi vanno aggiunti 500 milioni che le imprese italiane soggette all'Emissions Trading System - schema regolatore del Protocollo di Kyoto - dovranno pagare per trasferire le proprie riduzioni di emissioni all'estero invece di investire in ambito domestico.
Nucleus fornisce una stima degli inquinanti e della CO2 non emessa in atmosfera grazie all'energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico - una fonte “pulita” - e non in centrale Enel (olio - gas - petrolio - nucleare?).
Per le provincie di Varese e Como si può fare questo conteggio approssimativo:
- 1kWp di fotovoltaico installato equivale a 1.100 kWh prodotti in un anno
- 1.100 kWh = 0,095 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio)
- Pari a 429 Kg di CO2 evitati, il che equivale alla CO2 sequestrata da 12 alberi in un anno.
Nucleus Srl
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